Al centro del percorso di Hi-Storia ci sono l’educazione sul patrimonio culturale e quella sulla tecnologia.
Parlare dell’importanza dell’educazione su questi due temi richiederebbe ore. Da un lato, lo studio dell’arte e del patrimonio culturale viene spesso considerato meno utile rispetto ad altre discipline, poco rilevante per il mondo contemporaneo. Dall’altro, le attività legate alle tecnologie digitali sono viste come meno nobili e sterili, un’opinione particolarmente diffusa nel mondo della pubblica istruzione. Potremmo discuterne a lungo, ma mi concentrerò su due punti principali per ciascun ambito.
Perché Educare sul Patrimonio Culturale:
1. Stimolare l’immaginazione sociale
L’arte ha il potere unico di stimolare l’immaginazione sociale. Studiare e osservare opere d’arte espande la nostra capacità di immaginare società diverse. Le opere d’arte ci mostrano visioni alternative del mondo, delle comunità e degli individui. Altri tempi e altri luoghi che ci aiutano a evitare una povertà simbolica. I simboli e i significati del patrimonio culturale svolgono un ruolo simile a quello della mitologia e dei racconti: costruire un’alfabetizzazione emotiva delle persone. Non servono necessariamente i capolavori della storia dell’arte; anche un edificio storico in rovina può arricchire l’immaginazione e la simbologia personale.
2. Valore civico del patrimonio culturale
Il patrimonio culturale ha il potenziale di rafforzare il senso di comunità. Tuttavia, questo non avviene automaticamente: è necessaria un’azione didattica audace che permetta agli studenti di appropriarsi e risemantizzare il patrimonio culturale. Conoscere e comprendere il nostro patrimonio permette agli studenti di apprezzare la diversità delle culture umane, promuovere il dialogo interculturale e rafforzare il senso di identità e appartenenza. I monumenti e i luoghi storici possono diventare spazi di incontro e dialogo. Ma per questo serve un’educazione al patrimonio.
Lo sviluppo delle competenze STEM, in particolare quelle legate al digitale, è cruciale nel mondo contemporaneo. Chiaramente sono competenze che offrono molte opportunità lavorative, garantiscono soddisfazione professionale, stabilità e prospettive di carriera elevate. Tuttavia, per noi, l’importanza dell’educazione alla tecnologia risiede in due motivi a lungo termine:
Perché Educare alla Tecnologia
1. Sviluppo della cittadinanza digitale
Le tecnologie digitali sono parte integrante della nostra vita quotidiana e della società. I progressi in questo campo influenzano ogni aspetto della società: dalla medicina ai trasporti, dall’energia alla comunicazione, fino alle nostre relazioni e identità.
Essere cittadini oggi significa anche essere cittadini digitali. Il concetto di cittadinanza digitale può sembrare astratto, ma è fondamentale. Ogni decisione di progettazione e ogni algoritmo riflette determinate visioni del mondo e può favorire o penalizzare diversi modi di interagire con il mondo e gruppi sociali. Le tecnologie non sono neutrali perché il modo in cui sono progettate determina gli aspetti sociali su cui agiscono. Dobbiamo assumerci la responsabilità di educare sul “colore” delle tecnologie.
L’educazione tecnologica è oggi un requisito di democrazia. Se la didattica della tecnologia non viene svolta dalla scuola e dalla pubblica istruzione, chi lo farà? I privati, che inevitabilmente mettono al primo posto il benessere della loro organizzazione, non il benessere pubblico?
2. Riappropriazione della tecnologia:
È essenziale che le comunità, e in particolare gli enti pubblici, riprendano a riappropriarsi della tecnologia. Le scuole sono luoghi ideali per studiare, sperimentare e sviluppare le tecnologie, senza la pressione di possedere tecnologie estremamente efficaci. Questo approccio porta l’enorme valore aggiunto dell’uso delle tecnologie in maniera critica, ma anche la padronanza e l’espressività attraverso di esse. Come scuola, ma anche come comunità italiana ed europea, abbiamo scelto di rinunciare ad essere protagonisti nello sviluppo e nell’immaginazione dell’ecosistema digitale.
Prima ancora che apprendere strumenti digitali, vogliamo una scuola che promuova metodi di utilizzo e analisi del digitale. L’obiettivo non è formare una generazione di tecnici con competenze estremamente verticali, ma cittadini con conoscenze tecniche. Vogliamo che scuole e associazioni diventino presidi capaci di osservare criticamente la società permeata dal digitale e dalle intelligenze artificiali, e di agire creativamente nell’immaginare e sviluppare nuove forme di utilizzo del digitale.
In sintesi
Educare sul patrimonio culturale e sulla tecnologia abilita i giovani ad essere cittadini consapevoli e attivi. Attraverso l’educazione sul patrimonio culturale, sviluppiamo l’immaginazione sociale e il senso di comunità. Con l’educazione alla tecnologia, formiamo cittadini digitali responsabili e promuoviamo la riappropriazione della tecnologia da parte delle comunità. Hi-Storia Lab si sviluppa tenendo conto di queste motivazioni.